La verità che sfugge

Sulla corda sfibrata della vita
barcollando venivo da te.
Sabbie mobili sotto i miei piedi
e lontano azzurrati dal cielo
che sprizzava cristalli di sole
prati verdi porosi di gioia.
Cantilene di fate annoiate
mi assopivano per farmi cadere.
Ma scorgevo laggiù le tue mani
punti bianchi frammenti di luce.
In equilibrio da vera funambula
ritmato dall'ansia il respiro
io giungevo nell'eden di un attimo.
Una danza di mute farfalle
carillons dai suoni sfumati
tra un profumo leggero d'aprile
in una virgola d'aria sparivi.
Lamine di rugiada sopra i fiori
un grido soffocato nella gola.
restano le orme della verità.