La mia terra

Una diafana molecola di mondo
sospesa nell'universo dei ricordi.
Venature bianche su lembi di giada
si snodarono le vie lungo un addio.
Respiravo l'azzurro della terra mia
fra bolle di cielo ed ombre di voli
danzando sopra una piattaforma rosa
che con garbo girava intorno alla vita.
Intrecciavo sfuggenti fili di sole
lampi di gioia sopra la mia terra
poi li ripiegavo a forma di monili
per indossarli abbinati ad illusioni.
Sgretolavo le zolle dei miei sogni
in pił fluidi granelli di speranza
distesa nel confine tra buio e luce
nella mia terra allunata di quiete.
Mio padre col suo manipolo d'avena
sulla pelle i cristalli del mattino
aveva il volto uguale alla mia terra
croste spugnose di atavica saggezza.
Il divenire degli attimi di vita
sembrava non scorresse lungo il tempo.
Dietro gli usci i ferri di cavallo
sui tetti un alitare di preghiera.
Un singhiozzo ovattato nel silenzio
piume di nostalgia dentro il cuscino.
Quella diafana molecola di mondo
l'ho incastonata dentro le mie rughe.