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Una diafana molecola di mondo sospesa nell'universo dei ricordi. Venature bianche su lembi di giada si snodarono le vie lungo un addio. Respiravo l'azzurro della terra mia fra bolle di cielo ed ombre di voli danzando sopra una piattaforma rosa che con garbo girava intorno alla vita. Intrecciavo sfuggenti fili di sole lampi di gioia sopra la mia terra poi li ripiegavo a forma di monili per indossarli abbinati ad illusioni. Sgretolavo le zolle dei miei sogni in pił fluidi granelli di speranza distesa nel confine tra buio e luce nella mia terra allunata di quiete. Mio padre col suo manipolo d'avena sulla pelle i cristalli del mattino aveva il volto uguale alla mia terra croste spugnose di atavica saggezza. Il divenire degli attimi di vita sembrava non scorresse lungo il tempo. Dietro gli usci i ferri di cavallo sui tetti un alitare di preghiera. Un singhiozzo ovattato nel silenzio piume di nostalgia dentro il cuscino. Quella diafana molecola di mondo l'ho incastonata dentro le mie rughe. |
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