Malinconia di una notte

Diventava oro bianco
sulla neve
quella gelida luna
che spingeva
tutto il buio della notte
in casa mia.
Rannicchiata sulla sedia
sgangherata
della mia povertà
ascoltavo i battiti del cuore
rimanere sospesi
nel vuoto dell'anima.
Languiva il ciocco
tra deboli scintille
mentre seguivo
il rintocco del tempo
rincorrere la sua eco
tra i meandri del silenzio.
Avrei voluto recidere
le corde di quei violini
inneggianti alla vita.
Non potevo danzare io
alloro suono che sfumando
mi moriva nella mente.
Tendevo allora le mani
verso metafisici spazi
onde sfiorare la felicità.
Ma il Dio degli infelici
è barricato dietro l'infinito.
Col capo chinato sulle mie
delusioni
osservavo la candela
accasciarsi lentamente
tra la pozzanghera
delle sue lacrime chiare.
Così svaniva
la mia giovinezza!