NON SONO POETA
    
Fate bene a scuotere il capo
quando mi chiamano poeta.
Perché nulla ho di quel filo
sottile che lega
tutti gli sguardi innocenti
sempre in attesa
di ancorarsi al sole.

Perché non ho distinto
quel brandello di cielo
riflesso
nell’acqua torbida
della pozzanghera della vita.

Perché al mio desiderio
di eterno ho lasciato
che il tempo
rispondesse con
la sua transitorietà.

Ed ho permesso all’affilata
lama dello spazio di tarpare
le ali ai miei slanci
quando avevo ansia
d’infinito.

Mi sono consegnata
da sola
al mio triste destino
il giorno in cui non
ho voluto
ascoltare la poesia
del silenzio
in cui si andava
affievolendo
l’inquietudine
della mia anima
desiderosa
di una compagnia
che se non è amore
diventa solitudine.

E’ forse da quel giorno
che non piango!