UNA RUGA DI CIELO
  
Quando sarò così vecchia
da rimanermi appena
il moto sottile dell’anima
e uno sguardo pieno
d’invito al silenzio
scriverò soltanto versi
grevi d’eternità.
Il campanile lascerà cadere
ore ovattate a rispettare
la mia quiete.
L’odore dominante sarà
quello del pane!
E scenderà neve come
muta benedizione
a cancellare la gerarchia
delle cose.
Le colline si trasmetteranno
un’eco sommessa
per accompagnarmi tra
la rosea preghiera
del sole occiduo
che m’insegnerà a morire.
Ed io cercherò una ruga
di cielo
per scivolare in quella
fucina d’albe
scaturite come bolle
d’amore
dalla mente di Dio
per farmi rinascere
innocente
con parti indolori
da madri di nuvola
per mondi di pace.
Solo allora capirò
la follia di Chi
si lasciò inchiodare
i piedi per attendermi
allargare le braccia
per accogliermi.
Quando sarò vecchia
quando sarò
quando.