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Il profilo

   Gabriella Paoletti è nata e vive a Recanati. Scrive da sempre in lingua e in dialetto con predilezione per quest’ultimo che le permette di raccontare con più efficacia la civiltà del mondo contadino e scrivere la poesia della memoria, rievocando nelle scuole (dove tiene regolari lezioni di dialetto) e in varie trasmissioni radiofoniche, le antiche usanze senza lasciarsi mai andare in “supina narratio” ma avvolgendo tutto in un alone di vera autentica poesia, creando quadretti di vita vissuta dai quali sprigionano gli antichi profumi e dai quali emerge, sovrana, la pace degli affetti familiari nella cornice unica dei vecchi casolari.

   Vincitrice di numerosi concorsi nazionali Gabriella ama ricordare, tra gli altri con orgoglio, un primo e terzo premio ricevuti nella sala della Protomoteca in Campidoglio ed offerti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, un primo posto che annoverava tra i giurati l’attrice Valeria Moriconi, un primo posto al concorso R. Saund di Recanati, un altro primo posto ottenuto a Sassoferrato e conferitole da una giuria di venti studenti universitari e un secondo posto al premio “Quinto de Martella” di Camerino. Il 25 agosto 2005 ha ricevuto il primo premio assoluto –  per la provincia di Macerata – dell’ambito concorso di poesia dialettale di “Varano” dove si è imposta fra un cospicuo numero di concorrenti.

   Sarebbe impossibile elencare tutti gli altri riconoscimenti ottenuti nel corso della sua produzione poetica. Ma il concorso letterario per il quale Gabriella prova un sentimento di fierezza misto a tenerezza è senza dubbio quello che ha vinto nel lontano 1959, bandito dalla Cassa di Risparmio di  Macerata. Allora non si rese conto del significato più profondo di quella vittoria. Le cinquemila lire erano una bella somma e tanto bastava. Ma quando Gabriella ripensa che quella contadinella della Costa dei Ricchi, in una scuola sperduta fra le campagne recanatesi, aveva superato tanti figli di persone a cui non mancava certo il necessario, alla commozione subentra la consapevolezza che quella vittoria segnò la prima tappa verso il successivo riscatto dalla sua emarginazione.

   Le poesie in italiano sono state pubblicate in varie antologie ed in CD e da poco più di un anno di un anno è stato pubblicato un libro intitolato “LA VERTIGINE AZZURRA DELL’INFINITO” con  l’introduzione di Luciana Interlenghi. Quelle in dialetto sono state raccolte in un volumetto dal titolo emblematico “SCUSEME GIACOMI’” edito nel 1991 con l’introduzione della professoressa Fiorella Conti, del teologo P. Bruno Giannini e di Maria Rita Agostinelli e presentato nell’aula Consiliare del Comune di Recanati per la prima volta concessa per la presentazione di un libro, alla presenza dei sindaci di Recanati e Matelica. Il 12 ottobre del 2003 presso il Centro Mondiale della Poesia di Recanati è stato presentato un secondo libro intitolato “MUJCHE DE VITA” che porta l’introduzione dell’on. Prof. Franco Foschi e come prefazione un saggio scritto dal professor Sandro Baldoncini dell’Università degli studi di Macerata, dove si afferma che la Paoletti insieme con le voci di Gardini e Panzini segna il riscatto della più recente poesia dialettale marchigiana.

   Di  recente molte delle sue poesie sono state magistralmente musicate e cantate e insieme ad altri artisti (gruppo “Insieme per l’arte”) Gabriella porta i suoi scritti sui teatri e sulle piazze della regione ed anche oltre i confini, con dei recitals molto apprezzati che ogni volta vedono la presenza di un incredibile numero di amanti della poesia. L’apprezzamento di cui va più fiera oltre a quello delle persone semplici è sicuramente quello della presentatrice Rosanna Vaudetti che ha avuto  modo di ascoltare i suoi versi durante una sua esibizione al “Cesma” dove i nostri corregionali hanno gustato di vero cuore il dialetto recanatese. L’undici giugno di quest’anno a Bologna, di fronte alle più alte autorità della politica e della cultura ha avuto una recensione davvero lusinghiera, nell’ambito della festa dei Marchigiani. Alcuni studenti universitari si sono avvalsi dei suoi libri in vernacolo per preparare le loro tesi sulle tradizioni della civiltà contadina recanatese.

   E’ pronto per essere dato alle stampe un nuovo libro di cinquanta poesie che contiene fra l’altro, un interessante esperimento. Una novità nel contesto della poesia dialettale: Gabriella ha voluto realizzare una versione dialettale di quindici delle sue poesie inedite in lingua, per dimostrare che, mantenendo intatto il motivo ispiratore si possono dare due chiavi di lettura differenti, ma uguali per bellezza e intensità. L’anima di scrivere resta, resta la voglia di trasmettere la profondità dei propri pensieri, non cambia l’universalità che la poesia, quando è vera, contiene. Con ciò si dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la poesia dialettale non è poesia di serie B. Anzi a volte ha una pregnanza, una coloritura di vocaboli ed un’elasticità del contenuto dei termini che permettono di spaziare dall’ironia al dolore fino alle più sottili sfumature di sentimenti senza tanti giri di parole. Il titolo del nuovo libro è “UN ZOMPO NTRA PESCOLLA” e già ha avuto una bella prefazione del teologo P. Bruno Giannini. Avrà anche alcune pagine di presentazione, come sempre, da parte del prof. Sandro Baldoncini, del Senatore Luca Marconi, della prof.ssa Donatella Donati presidente del Centro Mondiale della Poesia e del dialettologo e poeta Fabio Maria Serpilli. La lettura delle sue poesie è stata richiesta anche dalle Associazioni Marchigiani di Stoccarda e di Parigi in occasione di mostre di scultura e pittura di artisti marchigiani alla presenza dei nostri corregionali emigrati. In compagnia del chitarrista Luigino Reda che ha magistralmente musicato le sue più belle poesie dialettali, Gabriella impartisce lezioni di dialetto con relative letture poetiche, nelle scuole (elementari, medie, superiori, università terza età) suscitando vivo interesse anche tra i più giovani.

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Gabriella legge "O cocco de nonna"
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